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Artista: Danzig Album: Circle of Snakes


Anno: 2004
Tempo: 42:33

Recensione critica di Circle of Snakes di Danzig: il ritorno al sound originale del gruppo


Ci sono gruppi musicali che, con il passare degli anni, vanno incontro a mutamenti e sperimentazioni musicali, e poi ci sono band come i Danzig, che restano saldamente ancorati alle proprie radici. Circle of Snakes, uscito nel 2004, è l'ottavo album in studio della band guidata dal carismatico frontman Glenn Danzig. In questo articolo parlerò di come l'album si inserisce nel panorama musicale del gruppo, delle migliori canzoni, e delle critiche mosse nei confronti dell'opera.
Per chi non conoscesse i Danzig, si tratta di un gruppo statunitense nato negli anni '80, noto per il loro heavy metal dalle sonorità oscure e per la voce rauca e sensuale di Glenn Danzig. Circle of Snakes rappresenta il ritorno del gruppo al proprio sound originale, a distanza di alcuni album che avevano allontanato in parte la band dalle proprie radici musicali. Il disco è un vero e proprio tuffo nel passato, con chitarre distorte e pesanti ritmi che richiamano i primi anni di attività dei Danzig.
Tra le migliori canzoni del disco si possono annoverare Skincarver, con la sua intro inquietante e la struttura dinamica e coinvolgente, 1000 Devils Reign, che incarna perfettamente l'heavy metal oscuro e potente che ha reso famosi i Danzig, e Netherbound, che mette in risalto la voce e le doti di cantante di Glenn Danzig, con un refrain potente e memorabile.
Non mancano, tuttavia, le critiche mosse nei confronti di Circle of Snakes. Alcuni fan hanno infatti accusato l'album di essere troppo ripetitivo, di non offrire sufficienti spunti di novità rispetto ai precedenti dischi dei Danzig e di mancare di idee. Altri, invece, hanno apprezzato la coerenza e la fedeltà alla propria identità musicale del gruppo, che ha permesso ai Danzig di continuare a essere uno dei pilastri dell'heavy metal degli anni 2000.
In conclusione, Circle of Snakes dei Danzig è un album che divide, ma che ha permesso alla band di riavvicinarsi al proprio sound originale, nonostante le accuse di ripetitività. Per chi ama l'heavy metal dalle sonorità oscure e potenti, è sicuramente un album da ascoltare, sia per apprezzarne le doti musicali che per capire come i Danzig siano riusciti a restare fedeli a se stessi nonostante il passare degli anni.