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Artista: Autograph Album: Sign In Please


Anno: 1984
Tempo: 0:0-1

Sign In Please di Autograph: Una recensione critica


I fan dell'hard rock conoscono bene gli Autograph come una delle band principali nate alla fine degli anni '70. Originari di Los Angeles, Autograph ha prodotto cinque album in studio, tra cui Sign In Please, pubblicato nel 1984. Il loro album di debutto fu un grande successo commerciale grazie alla hit Turn Up The Radio. In questo articolo, esamineremo Sign In Please in modo critico, analizzando il genere, le migliori canzoni e le criticità dell'album.
Il genere musicale degli Autograph è una combinazione di hard rock e heavy metal. Sign In Please è caratterizzato da riff di chitarra trascinanti, potenti ritmi di batteria e l'innovativo lavoro vocale di Steve Plunkett. La traccia di apertura dell'album, Send Her To Me, è un tipico esempio di ciò che gli Autograph possono offrire. La canzone è guidata dai lenti riff di chitarra di Steve Lynch e dal lavoro di basso di Randy Rand, il tutto supportato dalla batteria di Keni Richards. La voce di Plunkett è potente e accattivante, che insieme ai cori perfetti rende la canzone memorabile.
Un'altra delle migliori canzoni dell'album è Night Teen & Non-Stop. Questa canzone presenta un'introduzione di chitarra davvero intrigante, seguita da potenti accordi di chitarra e un ritmo di batteria incalzante. La voce di Plunkett è ancora una volta impressionante e il testo della canzone è molto orecchiabile. In generale, tutte le canzoni di Sign In Please sono caratterizzate da un grande potenziale radiofonico.
Nonostante il successo commerciale di Sign In Please, l'album è stato criticato per la mancanza di originalità. Infatti, molte delle canzoni dell'album somigliano a quelle di altre band dell'epoca, come Van Halen o Kiss. Inoltre, ci sono alcune canzoni che non sono all'altezza delle altre, come Thrill Of Love o My Girlfriend's Boyfriend Isn't Me, che sembrano un po' troppo zuccherine e senza personalità.
In sintesi, Sign In Please di Autograph è un album che ha resistito alla prova del tempo come classico dell'hard rock degli anni '80. Grazie alla potente voce di Steve Plunkett e alle abilità di scrittura dei brani dell'intera band, questo album contiene alcune delle migliori canzoni del genere. Tuttavia, l'album non è perfetto e soffre della mancanza di originalità e della presenza di alcune tracce meno riuscite. In definitiva, però, Sign In Please merita sicuramente di essere ascoltato dai fan dell'hard rock e dell'heavy metal.